L’uomo dei cocktail che ama lo zucchero D’Avino

Giovanni Avolio o, se si preferisce, l’uomo dei cocktail. Una vita a far felici le persone con la giusta proporzione di sapore, alcol e sapere. Alla D’Avino ha voluto regalare una creazione inedita: il “cocktail sensation”.

Cocktail Sensation

Cocktail Sensation

Come ha cominciato?

“La mia è una vera e propria vocazione, una passione che ho avuto modo di coltivare nel tempo dagli inizi della mia carriera in Penisola Sorrentina”.

Il cocktail di cui va più fiero?

“E’ il cocktail dedicato all’azienda D’Avino, con base vodka e frutto della passione. Un sours di limone e sciroppo di zucchero home made con zucchero aromatizzato allo zenzero D’Avino ed in superficie un velluto di liquore alla vaniglia. Un cocktail ‘ruffiano’ che riesce ad accontentare diversi palati: si comincia ad assaggiare il cioccolato amaro, poi si inizia a sorseggiare ed il palato avverte prima la dolcezza della vaniglia e poi l’acidità del frutto della passione; un vero viaggio gustativo in un solo bicchiere”.

Quale cocktail le chiedono con più frequenza?

“I drink oggi seguono la moda e i più richiesti sono lo Spritz ed il Moscow Mule. La cosa importante per il Barman e comporre una drink list accattivante e ben stilata in modo da indurre il cliente che va contro tendenza a scegliere determinati cocktail”.

Il suo preferito?

“Non ho cocktail preferiti, sono molto curioso e come tale bevo tutto ciò che non conosco e che mi intriga particolarmente”.

Cosa pensa della Dieta Mediterranea?

“Sono un grande sostenitore del modello della Dieta Mediterranea. Oltre ad essere la più sana dal punto di vista nutrizionale è anche la più sostenibile dal punto di vista ambientale, dal momento che prevede un elevato consumo di verdura, legumi, frutta fresca, olio extravergine d’oliva e cereali. Inorgoglisce noi Italiani, valorizzando il made in Italy”.

Slow food o fast food?

“Li vedo come due stili di vita alimentari che si stanno contrapponendo in questi ultimi anni ma che sono sempre esistiti e a volte strumentalizzati.

Additare il fast food come un alimento troppo ricco di calorie e di grassi e come una delle cause del sovrappeso è un grave errore. Basta valutare un qualunque piatto della cucina tradizionale per capire che a livello calorico siamo sullo stesso piano, se non peggio.

Quindi, direi che la soluzione migliore stia nel mezzo, adottando un criterio di scelta salutare e scegliendo di volta in volta se e cosa mangiare racchiudendolo in un unico e nuovo concetto, quello del good food”.

Gourmet o cucina casereccia?

“Ad oggi ancora non si è ben chiarito il concetto di gourmet, prediligo di gran lunga la riscoperta di sapori tradizionali della cucina casereccia e credo, allo stesso tempo, che sia opportuno ricorrere alle più avanzate tecniche di preparazione che ci sta offrendo la cucina moderna”.

Cosa ne pensa degli chef che vanno in tv?

“Hanno contribuito a valorizzare la figura del cuoco nel contesto sociale, la cosa importante in questo momento è non perdere i veri valori della cucina che hanno caratterizzato da sempre questa professione”.

Le stelle le merita lo chef o il ristorante?

“Ovviamente il ristorante, credo che oramai siamo giunti al punto di smentire i vecchi stereotipi che vedevano scontrarsi in rivalità la sala e la cucina, siamo testimoni di grandissime realtà ristorative che con una sinergia perfetta riescono a far vivere un’esperienza al ristorante del tutto unica, dall’accoglienza fino alla fine della cena”.

La sua migliore ricetta?

“Ogni nuova ricetta che faccio credo che sia sempre la mia migliore, la cosa importante è avere stimoli e voglia di continuare ad osare e a fare nuove creazioni”.

Crudo o cotto?

“Sono amante della buona cucina, tra crudo e cotto non ho grandi preferenze l’importante è la preparazione”.

Cosa ne pensa del km zero?

“Sono un gran sostenitore dei prodotti a km zero. Sono naturali ed a basso impatto ambientale, danno la possibilità di riscoprire i prodotti del proprio territorio ed ancora più importante creano un rapporto personale e di fiducia con il produttore”.

Conosce D’Avino, cosa ne apprezza?

“Conosco questa azienda da diverso tempo e la cosa che più apprezzo, oltre alla qualità dei prodotti, è la determinazione e la professionali con cui affrontano il lavoro ogni giorno”.

Scuola Alberghiera o formazione sul campo?

“Penso che nessuna delle due possa far a meno dell’altra, la scuola alberghiera fornisce delle ottime basi e successivamente è determinante la formazione sul campo”.

Lei cosa mangia?

“La mia è una vita frenetica e passo quasi sempre le ore dei pasti a lavoro, è importante per me mangiare sano e con il condimento giusto, in particolare preferisco verdure e cereali”.

A casa chi cucina?

“La vera cuoca di casa è mia moglie. Tuttavia, quando sono a casa, mi diverte e mi rilassa stare ai fornelli”.

Dolce o salato?

“Senza dubbio il salato, ma come si può concludere al meglio un pasto senza un buon dolce?”.

SENSATIONTS TASTING, la ricetta di Giovanni Avolio

Sensation tasting

Sensation tasting il drink di Giovanni Avolio

INGREDIENTI:

4cl Vodka

2cl Sciroppo di zucchero home made

con Zucchero Aromatizzato allo Zenzero D’Avino

1cl Succo di lime

1 Frutto della passione

Cioccolato fondente

Per il velluto:

2cl liquore alla vaniglia

1g Sucro estere

PREPARAZIONE:

Versare in uno shaker la vodka, lo sciroppo di zucchero home made, il succo di lime e la polpa di un frutto della passione, shakerare vigorosamente, versare in un bicchiere colmo di ghiaccio filtrando il tutto con un colino.

Completare con il velluto alla vaniglia e decorare con cioccolato fondente.

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