Zucchero: dolce come una spolverata e buono come il pane
Intervista a Vincenzo Mascio: innovatore bakery e pasticceria
È tutt’e due le cose quando crea Vincenzo Mascio, specialista nel settore panificazione e pasticceria. Dolce come una spolverata di zucchero e buon come il pane. Ma quando tiene le sue lezioni da formatore, stringe le folte sopracciglia al disopra delle lenti con la montatura argentata e si concentra, fino ad apparire severo. Perché fare pane e dolci: è un arte!
Zucchero: anni di passione e di ottimo uso
Da anni, Vincenzo Mascio è impegnato a proporre idee innovative all’industria, agli artigiani, a giovani che intendono seguirne le orme. Passione e impegno lo hanno condotto alla scoperta di nuove tecniche per coniugare ricette artigianali e procedure moderne ed innovative.
Come ha cominciato
Ho cominciato nel 1981, dopo le scuole medie. Poca era la voglia di studiare e mi sono messo alla ricerca di un lavoro che, solo per un per caso, mi ha portato a diventare apprendista in una delle pasticcerie più quotate della provincia di Vercelli. Da quel momento mi sono innamorato sempre più di questo lavoro.
Cosa pensa della dieta mediterranea
Non m’intendo molto di diete, ma posso dirvi cosa penso della cucina/prodotti mediterranei, quelli della nostra terra. Credo che abbiamo ingredienti di altissima qualità ed in molti casi con l’estro, che non è di tutti, si riesce a fare una cucina di alto livello sia con riferimento alla panificazione che alla pasticceria e ce lo riconosce tutto il mondo.
Slow food o fast food?
Possono essere considerate entrambe le categorie, dipende dai contesti. L’importane è non dimenticare mai la qualità, che può essere osservata e rispettata in entrambi i casi.
Gourmet o cucina casereccia?
Casereccia con una rivisitazione gourmet, senza esasperazione ma con gusto.
Cosa pensa degli chef che vanno in televisione?
In tv vediamo chef di fama internazionale, all’inizio mi piaceva perché si dava un po’ di tono a mestieri poco considerati. Oggi trovo che si stia esagerando, secondo me rischiamo di dare dei messaggi non corretti ai giovani che vogliono avvicinarsi a questi mestieri.
Trovo molto utile, invece, il programma di Chef Cannavacciuolo dal format Cucine da incubo, che offre consigli di cambiamento su attività che hanno problemi. Sono sicuro che da lì ognuno può prendere spunti utili per il proprio locale.
Le stelle le merita lo Chef o il ristorante
Credo che debba essere un lavoro fatto dallo Chef, ma sicuramente con la disponibilità del ristorante. Per cui ritengo che sia un riconoscimento per entrambi, magari maggiormente allo chef che sicuramente deve fare la parte più importante.
La sua migliore ricetta
Ce n’è più di una, ma sicuramente una ricetta che mi piace ricordare e quella del tiramisù, ricetta che ripropongo da oltre 30 anni, magari con qualche rivisitazione.
Le è mai capitato di bruciare qualcosa?
Più di qualche volta…
Crudo o cotto?
Entrambi, sia in pasticceria che in cucina ci sono ingredienti che possono essere utilizzati sia cotti che crudi, sempre stando attenti alla loro gestione e conservazione.
Cosa pensa del km zero
Non sto molto a guardare da dove arrivano i prodotti, naturalmente prediligo e cerco sempre di usare prodotti Italiani. L’importante che siano di qualità.
Conosce D’Avino, cosa ne apprezza?
Ne apprezzo l’iniziativa, la voglia di fare qualcosa di diverso, curando la qualità e l’immagine, ed ancora una volta ho la conferma che al Sud ci sono aziende di cui possiamo essere orgogliosi.
Avendo provato i loro aromatizzati, che sono ottimi, ho intenzione di creare una ricetta nuova e fargliene dono.
Scuola alberghiera o formazione sul campo?
Formazione sul campo
Lei cosa mangia?
Di tutto, sono poche le cose che non mangio.
A casa chi cucina?
Mia moglie, io poche volte.
Dolce o salato?
Più dolce.